Sister Lola Arrieta, Carmelite Sister of the Caridad...
The text of Sr. Lola Arrieta, Carmelite Sister of the Caridad de Vedruna, expert in...
0SANTA MESSA PER LE VOCAZIONI – OMELIA
L’espressione finale del Vangelo di oggi: “Non cerco la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato” (Gv 5, 30), mentre richiama la totale, docile sottomissione filiale di Gesù dal Padre suo, ci assicura che per ogni discepolo del Signore, compiere la volontà di Dio, e quindi seguire la propria chiamata secondo il suo volere, è il modo migliore per conformarsi a Gesù, che fu obbediente e fedele al Padre fino alla fine. Pregare per le vocazioni significa innanzitutto questo: chiedere al Signore Gesù di aiutare i suoi discepoli a diventare come Lui: servo obbediente del Padre e quindi dei fratelli.
Accompagnare i giovani nel non facile discernimento vocazionale è un compito esaltante, tanto più quando si tratta di aiutarli a seguire Gesù nella vita consacrata o nel ministero ordinato. Per questo, noi oggi eleviamo al Padre, unendoci alla preghiera del Figlio suo, la nostra supplica, animati dal soffio dello Spirito Santo: “manda, Signore, apostoli santi alla tua Chiesa”.
Perché l’Europa ritrovi una rinnovata giovinezza dello spirito e riscopra i valori fondamentali che hanno caratterizzato il suo progetto fondativo, fondato sulla dignità trascendente dell’uomo, sulla difesa di valori quali la libertà, la giustizia, l’amore alla famiglia, il rispetto della vita, la causa della pace, c’è bisogno dell’impegno attivo e responsabile di tutti i cristiani. C’è bisogno anche di consacrati e consacrate, che vivano di profezia, pronti a testimoniare che la fraternità è possibile, che la accoglienza dei poveri, dei profughi, dei migranti si può realizzare, che la solidarietà nasce dalla capacità di donarsi agli altri per amore di Gesù. l’Europa ha ancor più bisogno di sacerdoti che guidino con saggezza, e non da rassegnati, il popolo di: Dio e aiutino a riscoprire la dimensione trascendente della vita, dal momento che l uomo europeo non può bastare a se stesso, né’ può accontentarsi di uno stile di vita fondato troppo spesso solo sul benessere materiale.
Pregare per le vocazioni al sacerdozio significa riferire ai chiamati di oggi la stessa missione che Dio ha affidato al popolo di Israele, esiliato in Babilonia, ripreso nella prima lettura di oggi (Is 49, 8-9), quando il Signore Dio ricorda di averlo formato e stabilito come strumento di salvezza. La chiamata di Dio al ministero si traduce sempre in una missione di servizio a vantaggio degli altri. Inoltre la parola di Dio puntualizza lo scopo preciso di chi è chiamato: quello di ” far risorgere la terra,” cioè di promuovere nel nostro mondo, dominato dall’egoismo, una nuova umanità, capace di solidarietà e di impegno verso gli altri. La missione dei sacerdoti è quella di partecipare alla liberazione dell’uomo dalle tante moderne schiavitù, di dire ai prigionieri (del potere, delle mode, delle varie dipendenze, “uscite!” e a quelli che sono nelle tenebre, cioè privi della luce liberante del Signore risorto: “venite fuori!”. È’ una missione che invoca per tutti un “supplemento d’anima” che solo Dio può offrire e che noi però possiamo domandare con insistenza, appunto attraverso la nostra costante, umile e fiduciosa preghiera.